Al Senato la sfiducia individuale al ministro della Salute Speranza ha ottenuto 29 voti. Numero risibile rispetto alla totalità’ dell’assemblea (315).
L’episodio è un capitoletto di quel libro che nessuno scriverà titolato ” La politica non è un mestiere per incompetenti” e per sottotitolo” errori da principianti “.
Tuttavia ex malo bonum. C’è una lezioncina per tutti.
1. Speranza:” Non si fa politica sulla pandemia” così ha dichiarato in Senato. Costui ha scritto un libro, che è tutto politica e pandemia, cioè l’opposto delle sue dichiarazioni. Vi si dice fra l’altro che la pandemia è ‘un’opportunità’ per far tornare in auge la sinistra ‘
Un giornalista neppure ostile a Speranza ha definito il libro ” la strumentalizzazione per fini politici di una crisi pandemica”.
Morale: il comunismo ha lasciato in eredità al postcomunismo, la menzogna propagandistica come mezzo di lotta politica, l’obbligo della contraddizione, della falsificazione dei fatti perché’ tutto è finalizzato alla vittoria dell’idea.
Insomma cambiano, cambiano, ma nei fondamentali purtroppo no. Diffidare, maneggiare con cura
2. Meloni:la sfiducia individuale a un assessore, a un ministro è sempre sconsigliabile, perché raggiunge effetti negativi, sempre inesorabilmente eguali:
- a) compatta le forze di maggioranza anche se litigano a morte. È un po’ come nei vecchi film western: i bianchi si litigano, si uccidono, sono nordisti contro sudisti, ma appena i pellerossa li attaccano, d’incanto si alleano e iniziano a sparare al comune nemico.
- b) nel caso particolare i numeri impietosi (29 su 315) hanno evidenziato l’oggettiva debolezza e l’inutilità parlamentare dell’opposizione meloniana.
- c) si è evidenziato il limite di FdI, anch’esso oggettivo, di non essersi liberato della cultura che fu del MSI, della politica come ‘testimonianza’, come gesto plateale, come spot fuori da strategie di medio periodo.
3. Forza Italia, Lega. Anche qui dilettanti allo sbaraglio. La domanda è: come è possibile che si denunci giornalmente l’incapacità e la gestione ideologica di stampo comunista della pandemia da parte di Speranza, che se ne invochi la rimozione e che poi si voti contro a una mozione che lo vuole sfiduciare? Risposta ” Ma noi siamo a governo”.
Sciocchezza o da principianti o da opportunisti o peggio.
Se lega e FI sono al governo e non potrebbero certo votare contro un ministro che compone l’organo collegiale con ministri anche leghisti e forzitalioti. Si sarebbe dovuto o non partecipare al voto o astenersi.
Non averlo fatto ha evidenziato che l’equivoca posizione delle due forze non è più tale. Sono armi e bagagli- guidati da Gianni Letta e Giancarlo Giorgetti -nel campo finanziarista in sudditanza a Draghi e al suo mondo.
4. Draghi.Emerge sempre più la forza della postdemocrazia e del suo mentore, più capace da solo che tutti gli altri messi insieme.
Il padrinato draghista procede imperterrito e tiene tutti alla cavezza.
Speranze? No ne basta una. Al ministero della salute.