di Pier Paolo Mocci
«[…] Esattamente come quel meraviglioso film che é Tootsie, con il personaggio di Dustin Hoffman messo ai margini e sempre in disperata ricerca di una realizzazione professionale, così il nostro Gianluca Gigo Gori é stato costretto ad inventarsi un personaggio femminile per lavorare. Né più né meno.
Per il bravo e talentuoso Gori c’erano pochissimi spazi e, circa una decina d’anni fa in teatro, s’inventó questa maschera. La cosa andó bene ed il successo è arrivato fino ad oggi, a Sanremo.
Ma Gianluca, giustamente, vorrebbe lavorare come uomo. Fosse per lui di Drusilla si sarebbero perse già le tracce da qualche anno. Ma deve lavorare per vivere e Drusilla non deve morire, non ancora.
Assisteremo ad una parata vetero-femminista, Vladimir Luxuria si é già espressa e gran parte del popolo omosessuale si sente rappresentato. A torto peró.
Perché Drusilla é Tootsie e Mrs. Doubtfire, costretto a vestire i panni di una donna per sopravvivere.
Sarebbe stato davvero dirompente ospitare sul palco Gianluca Gori piuttosto che Drusilla, ma non siamo ancora preparati a tutta questa normalitá.
C’è un mondo piccolo borghese e perbenista che ha bisogno di lavarsi la coscienza accendendo per una notte i riflettori su un nero, un gay, un portatore di handicap, un clochard, un reietto, uno strano. In questo modo il mondo piccolo borghese pensa di assolvere ai suoi piccoli peccati quotidiani commessi contro la parte normale dell’umanità (non rispondendo ad una mail, non pagando un bonifico in tempo, facendo un piccolo torto a qualcun altro…). Sentendosi solidale con il “diverso” il piccolo borghese si autoassolve dei piccoli errori commessi per proprie inadempienze e mancanza di tatto e attenzione verso il “normale”.
La filastrocca in Eurovisione sul colore della pelle è roba da recita di Quarta Elementare. E la povera Cesarini é stata utilizzata non perché attrice, non perché di talento (anche perché non ne ha), ma perché nera. Ed è proprio quello é il razzismo: usare una persona per fini commerciali, perbenisti e propagandistici fingendo di dover mandare un messaggio alla nazione. Non siamo in emergenza razzismo per fortuna. Il problema oggi è il lavoro, la grande crisi da pandemia. Non siamo in Alabama negli anni 50, abbiamo altri problemi da affrontare, quelli che Sanremo ha risolto con una dichiarazione molto semplice: non possiamo impedire ad un non-vaccinato di cantare.
Tornando a Drusilla. La veritá é che nessuno si é mai interessato di Gianluca. Che é felicemente eterosessuale, che si sappia. E che non vede l’ora di poter essere quello che é senza dover sembrare qualcun altra.
Su questo bisognerebbe riflettere».