Chi avesse prestato fede agli impegni delle forze di governo sarà rimasto male. Era salito su un treno che prometteva direzione Milano, ma al primo scambio, il treno senza avviso, aveva deviato a U verso Napoli.
Non sarà la memoria dei cittadini, più corta di quella dei pesci rossi, a farla pagare ai macchinisti, al capotreno e ai manovratori.
Anche se è difficile concepire che la possa fare franca chi conquistati consensi in nome di cristo re poi si metta a inneggiare a satana trionfante.
Tutto questo per meglio spiegare l’inspiegabile comportamento della odierna maggioranza di fronte al PNRR, a suo tempo avversato.
Tantochè i tanti Candíde voltairiani si erano illusi che Fitto e c facessero a ammuína sui ritardi, avendo in realtà la volontà di mandare tutto a picco.
Non era così. Al governo non erano arrivati i rangers ma altri caballeros della Banda Resiliente, flagello del paese.
Facciamoci daccapo.
Il PNRR è lo strumento UE proposto ai vari paesi per la ripresa e la trasformazione dell’economia nazionale.
È un prestito -meno una piccola parte- ordinario a tasso variabile ( oggi diventato sconveniente)da erogare a tempo dato e a rate, previo soddisfo delle condizioni ( riforme) imposte dall’Ue.
Per 5 volte al parlamento europeo fdi si era opposta alla misura.
Dopo l’inversione a U del treno dei ‘ patrioti’, oggi tutti costoro promettono di rispettare il PNRR e che sarà impiegato fino all’ultimo tallero assegnato.
Appena venne fuori il PNRR, Tremonti (fdi)disse”Il PNRR mette il paese in modo irreversibile nelle mani dell’UE e raggiunge lo scopo di quella ulteriore e definitiva sottrazione di sovranità, che ci renderà COLONIA “. Oggi il deputato è silente e fdi resiliente.
All’esordio del recovery fund ( pnrr), ricordava il ‘ Corriere della Sera’ :”Più di quanto abbiano capito a Roma, il PNRR è di fatto il PROGRAMMA BLINDATO della prossima legislatura in Italia”. Chiunque avesse vinto le elezioni sarebbe stato alla catena.
Perfino il Corriere Economia, voce mediatica della Banda resiliente, riconobbe che “a ben guardare l’Italia ha ben altre necessità primarie” che non investire risorse su riconversioni verdi, transizioni ecologiche, parità di genere.
Per attenuare la realtà, il Corriere aggiungeva che era possibile che talvolta queste spese tutte di interesse Unione Europea, avrebbero potuto “ACCIDENTALMENTE “coprire anche spazi effettivamente utili all’Italia.
Giá messa così la cosa appariva un fallimento annunciato e predisposto per gli scopi abituali di riduzione degli spazi di sovranità nazionale e contestuale cessione all’Unione Europea.
Si deve sapere che il Pnrr prevede 527 obiettivi suddivisi in dieci semestri e altrettante rate, per complessivi 191, 5 miliardi.
Non 10 o 12, o comunque una quantità ragionevole, ma 527 per un impegno di 10 semestri. Per difetto :50 a semestre, 8 al mese, 2 alla settimana. Roba da barzelletta o fantascienza. Fate voi.
Sarebbero sufficienti questi numeri per capire in che razza di ginepraio hanno fatto entrare l’Italia, tradendo le promesse, per conservare le posizioni di governo.
Gli ‘obbiettivi’ sono tutti bulloni che ci inchiodano a schemi sociali e economici contrari agli interessi, alle vocazioni naturali, alle emergenze del paese.
Inutili e che impegneranno la nazione in uno sforzo mortale e senza esito positivo.
Mentre si inseguono il recupero di vecchi borghi disabitati, ciclopiste da mondo futuribile, le diversità di genere e altre follie, frane, dissesto idrogeologico imperano, i terremotati sono sempre nelle baracche e il paese deve far fronte a nove milioni di poveri assoluti, per tacere il resto.
Senza contare che il debito PNRR utile alle cose dell’UE bloccherà per anni il debito pubblico e già da ora costituisce un aggravio non facilmente sostenibile per l’aumento dei tassi.
Si legge anche nella stampa, voce della Banda Resiliente “il cammino del pnrr somiglia sempre piü a una via crucis” ( testuale )
La destra di governo aveva promesso di liberarci dal martirio e invece ha assunto le sembianze del milite che frusta il Cristo sofferente su per il Golgota.
Chi lo sapeva si dispiace di averci preso. Chi ci credeva avrà di che pentirsi.