Quando a destra c’era il M. S. I. , isolato e negletto, il clima interno al partito era per lo più rovente.
Personaggi contro, risse per primati territoriali, scontri pesanti fra correnti. Baraonda generale, spesso condita da poderose scazzottate.
Non c’era confronto esterno e le conflittualità insite nella quotidianità della politica si scaricavano all’interno.
Poi succedeva che vi fosse un attacco generale contro il M. S. I. e il partito venisse assediato, di frequente anche fisicamente.
D’incanto le divisioni, gli odi interni sparivano e spalla a spalla venivano difese l’idea, il diritto di esistere, le sedi.
Questa magica pozione unificante ha fatto sviluppare a destra un morbo tuttora in voga ‘la sindrome dell’assedio’.
Nei decenni i capi della destra sono ricorsi alla tecnica dell’assedio, per sedare e prevenire maldipancia interni.
FDI non fa eccezione.
C’è chi comincia a rumoreggiare di fronte alla scelta politica di fondo intrapresa dal governo.
Essa va in direzione contraria alle affabulazioni e al sempre decantato ‘interesse nazionale’.
C’è nel governo un’opzione postdemocratica definitiva, quanto di più contrario agli impegni precedenti l’investitura.
Una deriva che ricorda storie note di voltafaccia e promesse disattese.
Si ricorre allora alla ‘sindrome dell’assedio’fruttuosa per l’unità interna.
Un esponente fdi in Corsera ribadisce il concetto e conferma come la leader abbia riaffermato “siamo sotto attacco, restate compatti”.
Poichè dell’opposizione non c’è traccia significativa, viene spiegato che non il PD ma ‘i poteri forti’ e quelli che ‘si erano presi i posti’ sarebbero i colpevoli dell’assedio.
Cioè? “Lobbisti, gruppi di pressione economici, potentati’
Si sarebbe scatenato l’assedio poichè gli assedianti vogliono conservare i posti di potere mentre a Fdi ” non interessa il potere, ma il bene della nazione”.
Si legge ancora “Intanto a fianco della van der Leyen è arrivato Mario Draghi a lavorare sulla competitività: non lo sentite un po’ come un commissariamento del governo italiano?”
“E perché mai? Anzi, dimostra quanto l’Italia conti: ci rafforziamo come nazione avendo in un ruolo di peso una persona autorevole come Draghi. ».
Se si volesse parlare di lobby, quella di Draghi è la più potente del mondo. Ma non ‘assedia’, aumenta il prestigio, per esplicita ammissione.
Poi ci sarebbero gli ‘Industriali’. Ma anche questa lobby è vicinissima al governo come si dichiarò a Cernobbio e come il loro presidente conferma di continuo.
Neppure la lobby dei tecnici e studiosi postdemocratici e funzionariali è contraria. Si vedano le conversioni di Mario Monti ( ‘Meloni è inattesamente brava’) e di Sabino Cassese prodigo di paterni consigli.
Altre lobby e potentati sono già stati arruolati nel governo e occupano i ministeri chiave ( interni, difesa, sottosegretariato alla presidenza del consiglio, Mef).
Più o meno tutti sono a bordo, comprese banche internazionali, Vaticano, Usa, funzionariato, magistratura arruolata nei ministeri e altro.
Ogni regime mentre continua a narrare all’infinito la propria favola onirica, mette in campo il contrario di quanto decanta.
Basta un solo rapido excursus per evidenziare la banalità di questa constatazione.
L’era testè iniziata non si discosta.
Solo per un piccolo ripasso non sarebbe male avere a mente che l’interesse nazionale si difende in tutt’altro modo.
Anche con pochi non complessi provvedimenti alcuni dei quali erano stati oggetto di proposte di legge anche fdi: fine banca universale, debito pubblico interno, fine del pil come strumento di misurazione della crescita, valorizzazione del risparmio e della ricchezza privata nel patto di stabilità.
Più in generale, riposizionamento Ue, Usa, Nato. L’Italia non deve essere arrogante ma neppure gregaria.
Ci vorrebbe una postura di segno contrario alle politiche postdemocratiche, di questo che è purtroppo il governo delle illusioni perdute.
Meno per chi ha il mestolo in mano, amici e parenti inclusi.