Fu Montesquieu( 1689/1755) il padre della cd. ‘divisione dei poteri’: legislativo, esecutivo, giudiziario.
La democrazia si distingue dalla monarchia e dal dispotismo perchè i poteri dello stato sono ripartiti fra soggetti differenti, che non interferiscono fra loro e si bilanciano, garantendo equità, giustizia, rispetto della volontà popolare.
Montesquieu non previde quello che prese il nome di Quarto Potere ( media).
Nè il potere di banche e finanza nè il suo alleato, il potere burocratico e funzionariale.
Oggi in Italia le opposizioni ritengono che questo governo in modo più radicale degli altri stia operando la c. d. spoliazione ( spoil system).
La sostituzione dei burocrati ‘sgraditi’, faciliterebbe le esorbitanze, annullando il presunto presidio di legalità costituito dal braccio amministrativo dello stato. Una forma di neodispotismo.
Se quello temuto dalle minoranze, fosse l’intendimento del governo, quest’ultimo avrebbe fatto uno sbaglio.
Se l’opposizione ritenesse che burocrazia e funzionari pubblici lasciati ai loro posti avrebbero garantito terzietà in difesa della democrazia e della legalità, di errori ne avrebbe commessi due.
Il primo, concettuale. È fuori da ogni regola ritenere che la burocrazia statale possa svolgere un ruolo asimmetrico rispetto ai suoi compiti istituzionali.
Il secondo è speculare a quello della maggioranza e cioè immaginare il funzionariato proclive a svolgere compiti diversi dalla tutela di se stessi e dello status quo che li protegge e li fa potenti.
La burocrazia è la maggiore azienda del paese, impiega un italiano occupato su 5.
I suoi vertici, sono ” uno Stato nello Stato”, un “ordito dinastico istituzionale” un ” clero con una sua Chiesa che ha i suoi santuari : Tar, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Avvocatura dello Stato'( Cassese e altri)
Oggi il potere amministrativo unito al potere finanziario e bancario è il Primo Potere.
Un superpotere reale che riduce lo spazio ai poteri del Montesquieu e al Quarto potere.
Il potere amministrativo non ha concorrenti nè risponde agli elettori.
È autoreferenziale per definizione e mira all’autoconservazione, al miglioramento della propria condizione, all’ampliamento della propria comfort zone e della propria influenza.
I suoi obbiettivi impongono di lasciare tutto com’è.
Da qui la constatazione di ‘impedire la modernizzazione del Paese’ e di vivere ‘adagiati nel «tran tran» quotidiano’.
Operano nel loro interesse e ‘sono forza di conservazione e non di modernizzazione’.
Scrive sempre Cassese che ‘ continuano a dire le loro messe in latino’.
Ma non per mera pigrizia ma per adottare la tecnica del dr Azzecca – garbugli manzoniano. Non farsi capire per ampliare il proprio dominio e soffocare le ragioni dei giusti.
“I consiglieri di Stato nei gabinetti ministeriali, hanno continuato a svolgere il compito di redattori di leggi nella maniera . . oscura, senza. . chiarezza, e intellegibilità.
Hanno proceduto, senza fare attenzione ai labirintici percorsi che disegnavano per le amministrazioni e i cittadini, a porre limiti «ex ante» piuttosto che a prevedere controlli «ex post», sui risultati.
Sono rimasti prigionieri della grammatica giuridica, fondata sul precedente e sul «combinato disposto».
La Ragioneria fa controlli ragionieristici, ma non riesce a fare analisi costi-benefici, perché «l’amministrazione vive senza i conti e i conti vivono senza l’amministrazione» mentre la «bollinatura», il timbro che dà il via a qualunque decisione pubblica, resta un oscuro ma definitivo «rescritto del principe», non motivato, e fondato su parametri e calcoli sconosciuti. “
Le artificiose complicazioni aumentano il loro potere e rendono sempre più indispensabili burocrati e funzionari.
“Per aprire una gelateria, sono necessari fino a 73 adempimenti, con 26 enti diversi, e un costo di 13 mila euro… i sei miliardi del contratto di programma con l’Anas dovevano esser erogati entro 90 giorni. Ne sono passati più di 900. ‘ (S. Cassese 2020).
I decreti attuativi piegano le norme al volere della burocrazia e impediscono la vigenza delle leggi, che senza il documento amministrativo rimangono sulla carta.
I cahiers de doleances sarebbero innumerevoli. Ma le esemplificazioni appaiono bastevoli per significare che gli amministrativi tutto potrebbero essere, ma certamente non i garanti della legalità verso la maggioranza nè gli obbedienti esecutori dei voleri della destra governante.
Piuttosto rappresentano un problema non piccolo da risolvere. Per tutti.