Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Portogallo sono insieme all’Italia i maggiori stati dell’Europa occidentale. Paesi oggi simbolo della democrazia liberale e dei suoi principî .
In quei paesi vige la separazione delle carriere per i magistrati.
Non si discute se sia giusto o sbagliato, meglio o peggio.
È solamente la prova dell’insussistenza dell’accusa primaria formulata contro la riforma Nordio dai magistrati italiani e dal sindacato unitario l’ANM (Associazione nazionale magistrati)
Non c’è violazione dei diritti fondamentali, nè la democrazia è ‘a rischio’, nè la Costituzione viene ‘ stravolta’ se si vara una riforma che allinea il nostro sistema giudiziario agli ordinamenti degli altri paesi democratici dell’Europa occidentale.
Se qualcuno dovesse leggere la Costituzione sventolata si avvedrebbe che nella seconda parte ‘Ordinamento della Repubblica’ laddove si parla di giustizia e giurisdizione, al Titolo quarto, l’intestazione è “La Magistratura”.
Non per esempio ‘L’Ordinamento giudiziario’ come sarebbe logico presupporre dagli altri titoli ,’ Il Governo’ e non ‘I Ministri’ o ‘Il Parlamento’ e non ‘I Parlamentari’.
Il perchè è intuitivo: il giudice è il fulcro del sistema, il magistrato è colui che dà gambe alle leggi .
Nessun protagonista delle istituzioni è più centrale del magistrato, neppure forse il Presidente della Repubblica, che per la Costituzione ha funzioni di rappresentanza e alta vigilanza.
Il magistrato ‘amministra in nome del popolo la giustizia’. Atti concreti, provvedimenti in corpore vili.
Funzione giustamente iperprotetta, visto l’altissimo valore etico e sociale che svolge. Il giudice non ha superiori autorità a cui rispondere nè è soggetto a consenso popolare. È totalmente libero. Risponde alla sua coscienza ed è ‘soggetto soltanto alla legge’ (art 101 Cost.)
I magistrati costituiscono un ‘ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere’, sono ‘inamovibili’ e godono di autogoverno insindacabile.
Si può aggiungere che esistono altri benefici legati agli incarichi e gli emolumenti si collocano al vertice delle pubbliche retribuzioni.
Il tutto non perchè la Costituzione e i suoi estensori volessero istituire una sorta di congregazione di iperprivilegiati.
Si intendeva garantire alla Repubblica una giustizia qualificata, obbiettiva, libera da vincoli, estranea alle sollecitazione che favorissero sviamenti e potessero anche solamente in teoria far sospettare falle, inclinazioni pregiudizievoli per l’obbiettività dei giudizi.
Una magistratura libera, indipendente, non invasiva, nè ambiziosa di occupare gli altri poteri (legislativo e esecutivo), rappresentante di un’etica irreprensibile anche esteriore e esterna alla funzione.
Una magistratura che difende e garantisce la Costituzione nel modo che essa stessa prevede, esercitando al meglio il proprio compito: applicare la legge. Non altro.
In questo percorso verso il burrone si aggiunge un altro dato, lo ‘sciopero’ dei magistrati del prossimo 27 febbraio, annunciato dal sindacato unitario ANM.
Il quesito da porsi è se chi è titolare della funzione costituzionale dell’esercizio di un potere dello Stato, possa ‘scioperare’ per opporsi alle attività degli altri poteri analoghi pur essi costituzionalmente previsti. Cioè, potrebbe scioperare il Governo contro il Parlamento o il Parlamento contro il presidente della repubblica o il presidente della repubblica contro il Governo o viceversa? La risposta è ovvia.
Disattenderla è segno inequivoco di un degrado senza fine.
Un ulteriore quesito è se un potere dello Stato possa scioperare contro un altro allo scopo di violare la separazione dei poteri ingerendosi nelle altrui competenze e per di più per interessi propri di categoria.
L’attentato alla Costituzione è evidente.
La faccenda appare grave nel suo complesso. Tanto grave da non essere neanche paragonabile all’altro gesto pur invasivo e compiuto dal novello generale Custer sedente in Roma, che sprona i magistrati italiani, novello 7o cavalleggeri, alla carica contro il governo e il potere esecutivo, con avvisi di garanzia a premier e mezzo governo.
Ma non è come scioccamente si ripete, la sinistra che attacca la destra, a mezzo giudici. È l’esercito dei Magistrati che assalta la ridotta della Politica.
Dittatura togale che si promuove senza sosta fin dalla famosa autocandidatura di 30 orsono del procuratore Saverio Borrelli. ‘Dovrebbe accadere un cataclisma per cui resta solo in piedi il presidente della repubblica che come supremo tutore chiama a raccolta gli uomini della legge… in quel caso potremmo rispondere’.
Se si pensa che qualcuno non ne possa più dello stillicidio per arrivare al ‘cataclisma’ non va lontano dal vero.
Ma se scatta la molla saranno guai. Guai veri.