I media sono invasi dalla storia dei tre parlamentari che hanno richiesto e ottenuto il bonus dei 600 euro. Il rilievo dato alla vicenda è paradigmatico. Non per l’oggetto in sé. Visto il numero, il 3 x 1000, e l’importo, 600x 3, la cosa non sembrerebbe meritevole della prima pagina. Può paragonarsi alla notizia del mafioso che percepisce il reddito di cittadinanza. Un trafiletto, un pezzo di (mal)costume e stop, invece cannonate alzo zero. C’è un perché a questo fuoco concentrico, all’uso deviato di dati riservati, alla proposizione distorta della notizia. Nessuno che abbia messo in risalto la circostanza che la richiesta era formulata secondo tutti i requisiti di legge. Prima di individuare i parlamentari furbetti (meglio, inopportuni) ci sarebbe stato da individuare gli incompetenti estensori della norma, i politici che l’hanno concepita e quanti in Italia ne hanno tratto profitto. Poi richiedere i danni, non a chi ha legittimamente chiesto e ottenuto, ma a chi ha permesso che si chiedesse e si ottenesse e cartellino rosso ai responsabili. Operazione seria che nessuno ha preso in considerazione o suggerito nei media Si è preferito il crucifige ai tre farlocchi, da parte di tutti. Segno inequivoco dell’inattendibilità degli attori politici anche di primo piano e dei media di ogni categoria. Viene in evidenza come sia possibile che l’INPS proceda a schedature deviate. L’Istituto ha i dati identificativi, non per tenere gli italiani sotto scacco come un orwelliano Grande Fratello, ma come erogatore di pubblici servizi, pagati dagli stessi cittadini schedati. Anche in questo caso si sarebbe dovuto approfondire, intervenire, ripristinare la tutela dei diritti costituzionali, punire l’uso illegale di questo servizio deviato, messo a disposizione dei potenti di turno. Poi determinare
I costi e richiederne il ristoro ai colpevoli e cartellino rosso anche per loro. Infine, la finalità del servizio deviato: mettere in pista al momento opportuno il Ballon d’essai, secondo le migliori tradizioni del dossieraggio dei servizi segreti e di polizia, per allentare la pressione sui padroni del vapore, sotto assedio. Partiti e movimenti in crisi piena, lotte intestine, premier sotto scacco, scoperto a mentire a popolo e parlamento, magagne covid, cittadini sempre più distanti dai pifferai magici, coscienti piano piano della mistificazione recovery e della vacuità ‘ di provvedimenti sfornati a colpi di 300 pagine per volta per promettere e non dare, ma adatti alla notizia spot. Ecco allora la bomba contro la Casta e operazione di distrazione di massa secondo tradizione. Con i media che o si piegano perché asserviti o vittime di autocensura o perché ghiotti di facili consensi. E un popolo che dimentica di cercare i veri colpevoli e soddisfatto di azzannare i soliti, oggi nelle sembianze dei tre sciocchi di giornata. Questo è un fenomeno che ha radici antiche. Quando c’erano crisi di potere, economiche, sconfitte con le relative tasse da pagare e il popolo mugugnava, dai pulpiti e nelle piazze, si costruivano calunnie sugli ebrei del ghetto, colpevoli di tutto o su Satana e le stregonerie. Si metteva al rogo un po’ di gente nel tripudio popolare, si spogliavano dei beni e tutto sembrava apposto. Al giorno d’oggi c’è la Casta: tutti addosso, se ne brucia un po’ e tutto torna apposto. Sì ma per chi comanda. Se il popolo vuol così, così sia. O no?