‘Buongiorno, patente e libretto’
L’esordio e’ questo. Il cittadino provato da 2 mesi di lockdown ,dalla paura,dalla sospensione delle facolta’ mai venute meno da mai,con le angosce di famiglie chiuse in pochi metri quadri, dei soldi quasi finiti, ma con spirito civico e collaborativo accosta. Attende un normale “buongiorno signore, dobbiamo controllare i tragitti, puo’ dirci per favore perche’ e’ uscito e dove ha intenzione di andare’. Riceve un ‘patente e libretto’. Perche’ ‘patente e libretto ‘? Che ho fatto ? Cosa volete controllare? Abito in via tal dei tali .Vado in farmacia per prendere medicine’ Non sente rispondere “ grazie , puo’ fare un’autodichiarazione, se non le dispiace, con le generalita’, dove va e perche’,”ma ‘patente e libretto, ce l’ha o no?’
Mentre vengono controllati i dati ”lo sa che non si puo’ circolare senza un motivo?’ ’Le ho detto che vado in farmacia, sto in via taldeitali”. ‘Dove sta non ci interessa ,ce l’ha l’autocertificazione? ’No’. Viene fornito un modulo. Concepito per mettere al riparo gli uffici e foriero di reati per chi pur di uscire dal contrattempo inaspettato, firmerebbe di aver visto la Madonna.
Se uno rilascia dichiarazioni non vere incorre in severe pene, poiche’ l’ordinamento ti da’ fiducia e tu non lo puoi ingannare.
Nel modulo galeotto si dichiara ‘di conoscere le limitazioni ‘contenute negli artt 1 e 2 del decreto legge 25 marzo 2020. Esse sono, i curiosi possono controllare, 6 pagine fitte di disposizioni scritte in una lingua simile all’italiano. Per raggrupparle non bastano le lettere dell’alfabeto, sicche’ si e’ ricorsi alle doppie dopo la z (aa , bb, e cosi’ via ). Sono centinaia e centinaia, forse ben oltre mille. Autodichiarare di conoscerle e’ commettere un reato grave. Ma la burocrazia, non volendo, te lo fa commettere.
Non basta. Stessa autodichiarazione per i provvedimenti regionali, di cui in verita’ oltre il 90 % della popolazione ignora addirittura l’esistenza.. Si autodichiara di conoscere che il trasferimento “rientra in uno dei casi consentiti..’Si inverte il principio base dello stato di diritto :e’ permesso tutto cio’ che non e’ vietato ‘e non viceversa. Lo sventurato autodichiarante dovrebbe prendersi la licenza prima che la responsabilita’,di autodefinire il suo operato giuridicamente “comprovato “ , “situazione di necessita’’ di “ assoluta urgenza “ (che suona gemella dell’altrettanto stolta ‘assolutamente vietato’ed ‘entro e non oltre), conferendo ad una scelta comunque soggettiva (mi sono mosso perche’ io credo che..),un valore oggettivo su dichiarazione dell’agente (mi sono mosso perche’ e’ urgente etc) .
Siamo non alla follia, siamo all’azione criminogena. Da quel momento il dichiarante e’ in liberta’ provvisoria. Se non firma, sanzione. Ed e’ ancora in liberta’ provvisoria.
Una soluzione c’e’ :basta farci un frego e autodichiarare che non siete in quarantena e siete in giro per … . E stop. puo’ sempre succedere ,com’ e’ successo di sentirsi dire: ’se fa cosi’ mi sa che gli faranno il verbale’
Ma il’ verbale” ai burocrati criminogeni e agli approccianti per strada lo sventurato cittadino non glielo fa mai nessuno?