Chi scrive ha fatto la terza dose, ha usato le precauzioni indicate nella consapevolezza dell’esistenza di dati oggettivi: la pandemia c’è, le misure precauzionali ( mascherina, distanze, abluzioni delle mani) servono. I vaccini attenuano la possibilità di contagio e di esiti gravi della malattia e ultimo ma non ultimo la medicina non è una scienza esatta .
Il caos su questo accidente duraturo e di proporzioni storiche è causato in molta parte dalle posizioni che circolano nel paese, raggruppabili grossomodo in due contenitori .
Uno riempito dai gestori della postdemocrazia totalitaria, l’altro dominato dal terrapiattismo sanitario, dai suoi aedi e dai loro compagni d’avventura .
I primi -come insegna la loro conclamata metodologia -non hanno fretta di risolvere le crisi di ogni genere, casuali o no .
Si preferisce cavalcarle per trarne ogni possibile vantaggio .
Fra gli obbiettivi mai nascosti c’e’fra l’altro la desertificazione della microimpresa, l’aumento del controllo sui comportamenti, la riduzione di spazi di libertà, l’estensione della platea dei redditi d’assistenza e di contribuzioni non strutturali . Ai quali si aggiunge l’assuefazione alle costrizioni, l’esaltazione di paure collettive, la perpetuazione di stati emergenziali .
Tutto contribuisce a rompere le singole volontà e i valori di comunita’, a abbandonare consolidate abitudini di vita .
Non dico novità . Enunciazioni in questo senso ( trascurate dai media) sono giá comparse in chiaro in dichiarazioni delle personalità ai vertici delle istituzioni .
Una comunicazione prona e da paura ha aiutato il raggiungimento del target .
Prima l’immunita’ di gregge, poi no, poi il vaccino che non funziona sopra i 40 anni, poi funzionante solo sopra i 60 .
Poi il vaccino immunizza, poi no, poi la terza dose dopo 6 mesi poi 5, poi 4 . Poi i bambini no poi sí . Con l’avvento dell’ultima variante del morbo ( Omicron ), piu’ debole ma piu’ invasiva, non contano più il numero di decessi e di posti occupati in terapia intensiva, ma di contagi . Per far rifiorire un pericolo che ravvivasse gli strumenti costrittivi, che facesse ripiombare la collettività nel terrore di massa, che giustificasse la violazione etica e legale della proroga dello stato d’emergenza .
Un apri e chiudi inutile, se non per rovinare vite, economie, salute psichica, educazione dei giovani .
In questo versante lo sfruttamento politico dell’evento è divenuto evidente .
Dall’altra parte un esercito di personaggi indefinibili nei contorni, che negano l’evidenza, evocano complotti folli, l’inoculazione di chip, il rischio mortale della dose di vaccino . Non senza, anche qui, un tentativo di sfruttamento politico .
Il rischio è che il combinato disposto di questi elementi continuerà a fare il gioco del Mondo di sopra e a perpetuare il Covid .
Si vede confermato il principio che quando c’è una crisi anche non prevista essa va aggravata, per conquistare spazi, competenze e ridurre l’autonomia, la sovranità, la democrazia ( le famose ” modalità meno democratiche’evocate da Mario Monti) . Insieme va favorita la creazione di oppositori incredibili che appaiano il peggio del peggio .
Si continuerà a scambiare strumentalmente un morbo pur ostinato e pericoloso in una pestilenza terribile e un gatto non docile certo sarà trasformato in una sanguinaria pantera .
A beneficio dei duellanti che occupano la scena e dei loro obbiettivi, che non hanno nulla di buono, dall’una parte e dall’altra .
Mentre la salute e la sua tutela diventano un pretesto per continuare lo scontro e un obbiettivo in campo sí ma forse neppure secondario .
Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima .