Lo stato di guerra ha messo la sordina alle azioni preordinate per la demolizione dell’economia di comunità.
Per chiarire meglio è bene rendere semplice quello che è stato complicato ad arte.
- Le ferite del Covid avrebbero potuto essere un’occasione per rilanciare i fondamentali dell’economia nazionale, per sottrarre il debito pubblico al ricatto dello spread e per un impiego produttivo del risparmio privato, il più alto del mondo, la vera risorsa del paese.
- Ignorata la cura virtuosa viene iniettato il veleno della resilienza, della transizione e della green economy.
- Scatta la trappola dell’offerta dei denari UE.
- Condizione per riceverli è la realizzazione delle cd’ riforme’ volute dall’UE.
- Per varare le ‘ riforme’si innesca un altro imbroglio.
Il Parlamento approva una cd legge-delega, cioè consegna ai funzionari governativi la redazione della cd ‘riforma’secondo i “principi e i criteri” stabiliti.
Bussola generica e per prassi largamente disattesa.
“Sui decreti legislativi, lo sanno tutti, il governo fa poi come gli pare “come mi disse il sottosegretario Rughetti, mentre inutilmente inveivo.
Non mi rimaneva che inveire, poichè il provvedimento che conta non viene ne’ discusso nè votato dal Parlamento.
- I denari provenienti dall’UE sono impiegati secondo i suoi desiderata, senza un piano complessivo e senza un controllo di utilità e efficacia :asili, panchine per spazi pubblici, antichi borghi restaurati, stadi di calcio, piste ciclabili.
Cioè mentre la casa è pericolante si spende per rinnovare l’arredamento della camera dei bimbi. E ci si indebita per la vita, con uno spietato strozzino.
- Arriva poi la bomba del rincaro energetico che- è oggettivamente assodato – ha una matrice speculativa indipendente dagli eventi bellici e dalla presunta penuria di materie prime.
La sua esplosione permette di portare a termine le distruzioni lasciate incompiute dal Covid di interi settori di piccola, media e microimpresa.
- La prova che nulla è casuale sta nel fatto che viene trascurata la soluzione più ovvia : togliere a tempo determinato tutti i balzelli su energia gas e carburanti.
- Poi si dà il via alla riforma del Catasto.
L’UE lo ordina, Draghi dice che con ci sarà nessun aumento di pressione tributaria.
Una menzogna così contraria all’evidenza che da sola prova che la malafede è sovrana.
Infatti l’UE dice di “Ridurre la pressione fiscale sul lavoro attraverso una riforma degli estimi catastali’.
Cioè l’UE chiede una diminuzione del carico fiscale sul lavoro da compensare con l’aumento della pressione fiscale sugli immobili e a questo scopo chiede la revisione del Catasto.
Non ci vuole un’intelligenza leonardesca per cogliere quest’ovvietà.
- Il piano di smantellamento delle risorse nazionali prosegue con l’esproprio di fatto degli stabilimenti balneari.
Il pretesto è lo stesso:’lo vuole l’ Europa’ e se non sarà fatto, niente soldi.
Altra menzogna avallata da tutti anche dai (falsi)difensori delle vittime.
Come ci ricorda Riccardo Mazzoni, ex parlamentare, giornalista di vaglia, uno dei pochi che non teme la verità , il PNRR alle pagg 76/77 si riferisce alle concessioni ” per rimuovere le barriere all’entrata dei mercati”. Ma esplicita ” quali ” concessioni: grandi derivazioni, idroelettrica, gas naturali, autostrade, vendita energia elettrica”.
Invito non obbligatorio, semplicemente una raccomandazione ” non vincolante’.
Comunque MAI si parla di lidi demaniali, di spiagge e consimili.
Che Draghi appartenga alla schiera dei mentitori seriali è assodato. Cosí come i suoi scopi.
Che i cantori gli facciano il controcoro è normale.
Che le forze politiche presunti supporter dei balneari non ne facciano parola, assume ben altra gravità.
Diventa facile vedere il piano postdemocratico di distruzione e impossessamento di un’economia che prima ancora è l’anima di un popolo.
Ma per fare certe cose a un popolo bisogna che il popolo se le faccia fare.
E noi ce le facciamo fare