Nel 1861 in un isolotto nei pressi del porto di Charleston, South Carolina(USA) c’era uno striminzito avamposto nordista, Fort Sumter.
Viste le tensioni fra confederati ( sudisti) e unionisti ( nordisti) il minuscolo presidio chiese di ripiegare dal territorio ostile. Permesso negato.
I sudisti assedianti cannoneggiarono il forte. Il Nord si considerò attaccato e costretto alla guerra.
Aggredito, non aggressore.
Nella guerra 1914/18 gli U. S. A. estranei al conflitto, rifornivano via mare gli inglesi. I tedeschi siluravano il naviglio di qualunque nazionalità, per o dalle isole britanniche.
Fu affondato il transatlantico Lusitania, e morirono anche centinaia di passeggeri americani.
Il traffico fra USA e Gran Bretagna e la caccia degli U boot tedeschi continuò con l’affondamento di navi americane.
Gli Usa si proclamarono obbligati alla guerra.
Aggrediti, non aggressori.
Alla fine degli anni 30 del 1900 la politica aggressiva del Giappone in Oriente sottraeva spazi all’influenza americana.
Gli USA sfiancavano i nipponici con sanzioni economiche e un embargo totale sull’approvvigionamento di tutti i prodotti petroliferi. Un colpo insopportabile per il Giappone che ne importava il 90%.
L’attacco proditorio alla flotta americana a Pearl Harbor, li trasformò da attaccati a attaccanti e giustificò l’entrata in guerra degli Usa.
Aggrediti e non aggressori.
Nell’ottobre 2022 le truppe russe aprirono le ostilità contro l’Ucraina. Era la conclusione peggiore di un contrasto secolare fra i due paesi.
Sgretolato l’impero sovietico, passo dopo passo gli USA estendevano l’alleanza militare NATO a est, fino ai confini della Russia che storicamente soffre la sindrome da accerchiamento e una sorta di complesso imperialista.
La minaccia dell’insediamento della Nato in Ucraina comportava la certezza di mosse avventate dei russi. Cosí è andata.
Aggrediti, non aggressori.
Oggi il mondo è più complicato che ai tempi di Fort Sumpter.
I decisori delle politiche mondiali non sono più i presidenti americani, ma la finanza e il potere delle banche.
Le scelte del finanziarismo stanno stressando gli equilibri planetari.
I più avveduti hanno cominciato a chiamare il fenomeno ‘policrisi’ cioè crisi multipla, generale, polivalente, fuori controllo.
La rincorsa alla speculazione e alla ricchezza crescente e riservata a cerchie sempre più ridotte, lascia sul terreno troppe devastazioni sociali, economiche, ambientali, di risorse, tutte con effetto negativo moltiplicatore.
Si comincia a temere che l’implosione dell’intero sistema potrebbe essere più vicina del previsto.
Questa è la spinta che anima il tentativo di controfuoco all’incendio provocato dalla crescita quantitativa della ricchezza e non alla qualità del progresso.
E non c’è miglior controfuoco che favorire qualche conflitto che abbia il potere di far ritrovare spirito di corpo, nemici da combattere e mettere in sottordine il resto.
Cosí prende il via la scelta bellica.
Errore commesso nella convinzione di poter gestire il fenomeno, senza comprendere che si sono frantumati legami e equilibri.
Cosí l’opzione conflittuale si è espansa.
La spinta russa ha determinato nuove sicurezze antioccidentali.
L’Iran spera di poter rientrare nel gioco internazionale.
Lo scontro perenne islam/ebrei è divenuto incontenibile.
Ognuno gestisce i contrasti che lo riguardano mettendo fuori gioco ogni tentativo di governare i fenomeni.
Un elenco incompleto dei conflitti scoppiati in questo breve periodo fa spavento :Armenia-Azerbaigian con diaspora degli armeni del Nagorno -Karabak.
Colpi di stato e guerre civili in Sudan del Sud, Niger, Burkina Faso ( che aggiunti a quelli in Guinea e in Mali hanno tombato la Francafrique e segnato l’avvento delle influenze cinesi e russe).
La guerra di Gaza che ha portato con sè i conflitti asimmetrici Israele /Hamas, Israele / Hesbollah.
Sono in stato di guerra susseguenti alla guerra ucraina, Israele, Libano, Siria, Iran, Irak, Yemen, Pakistan.
La chiamata alle armi è arrivata in un incosciente silenzio anche in Europa: Italia, Francia e Gran Bretagna danno vita a missioni di guerra ‘difensiva’ nel golfo dell’Oman a fianco degli USA, con l’esordio di un altro conflitto asimmetrico con Houti ( terroristi islamici).
Chi pensava di avere il mondo a disposizione si è ritrovato con la terza guerra mondiale fra le mani cosí come oggi si manifestano i conflitti planetari.
Chi vivrà vedrà.