Le petite difference’ e’ un detto francese,significa che le donne e gli uomini proprio uguali non sono,che c’e’fra loro “le petite difference”.Cosa sia e’inutile dirlo.In tempo di omologazione globale,di strage delle differenze,ogni tanto viene fuori l’episodio che rammenta come certe “petite difference”siano incomprimibili e non proprio così piccole.
Non si era ancora freddato lo smacco subito dall’Italia all’Eurogruppo che la percezione che avremmo dovuto fare da soli,assumeva i suoi contorni anche per gli irriducibili seguaci dell’U.E..I membri del gotha della iperburocrazia nazionale titolare di un potere inestricabile e apparentemente invincibile,hanno compreso la prossima fine del bluff e l’urgenza di un rilancio per sviare la polemica.Hanno mosso le loro terminazioni politiche e si e’palesata la differenza. Il Pd per bocca di Delrio, ha lanciato l’idea di una imposta patrimoniale per i redditi superiori agli 88.000 euro. La banalita’ del rilancio denuncia una crisi di fiato. Ma in questa proposta,lineare e semplice c’e’la cultura di sinistra che marca la differenza.
A)le imposte sono l’unica terapia conosciuta dalla sinistra per acquisire risorse. Sfugge che in una societa’ a mercato libero o semilibero e’la circolazione del denaro destinato ai consumi e investimenti che garantisce risorse anche allo Stato,per una maggior produzione di importi da imposte dirette, indirette,tributi . Sfugge che la tassazione sui redditi contrae le destinazioni private( consumi, investimenti etc) e gli introiti sia da imposte dirette che indirette e enfatizza in negativo il concetto psicoeconomico di incertezza, sfiducia nelle istituzioni, giustificazione sociale di comportamenti illegali.
B)La demonizzazione dei cosidetti ‘abbienti’, oggetto di discredito sociale e pressione punitiva e’un altro must della sinistra che segna la “differenza”.Ricorda il comportamento storico di un’altra Chiesa che ogni qualvolta trovava delle difficolta’ ne incolpava gli ebrei e dava il la’ all’assalto dei ghetti e a esecuzioni esemplari.Cosi’i destinatari della sanzione impositiva sono scelti non secondo la realta’,ma secondo opinioni un po’vintage ma resistenti ,avversarie della borghesia e dei ceti medi .88. 000 euro lordi corrispondono a circa 50.000euro netti annui .Cioe’ la fascia dei redditi considerata affrancata dallo spettro del bisogno potenziale di soggetti convinti di aver raggiunto lo status di dignitosa cittadinanza borghese.
C)La proposta segna il trionfo dell’anima burocratica ereditata dalla coriacea nomenklatura mito della sinistra del centralismo democratico. No 100.000 o 90.000 euro, ma 88.000,che si puo’ star sicuri a provvedimento definitivo saranno 88.545 per gli autonomi, 88.455 per i dipendenti privati e 88.252, per quelli pubblici. Pero’i privati potranno portare in detrazione le spese per gli animali domestici escluso quelle di vestiario, mentre i dipendenti portanno conteggiare i 2/3 della detrazione del cespite risultante e bla bla bla.
D)Gli introiti da imposte dirette oscillano fra i 400 e i 500 miliardi l’anno.Il ricavo dalla cosidetta ‘patrimoniale’sarebbe ininfluente per gli scopi prefissati, poiche’ proprio 400/500 miliardi e’la cifra necessaria alla ripresa.Entra in campo l’altro tic incorreggibile della sinistra ,fare provvedimenti che appaghino l’invidia sociale,il desiderio di “tutti uguali ,tutti nel fango’ non l’ambizione di una societa’ veramente libera :tutti sopra il limite di guardia , tutti meglio.Non tutti peggio.
Ai nuovi mali ,le cronache del contagio ,ne aggiungono di vecchi e incontenibili.
Ci meritiamo il peggio e il peggio ci capitera’ se non avremo una reazione responsabile ,solida , adeguata.