Trovo fantascientico verificare come quasi tutti i media riservino buona parte del prime a un cretino che ha colorato di rosa un murale della pallavolista.

O a una pugile e il suo testosterone.

O a una bella cantante che ha deciso di deliziarci con le sue forme senza veli.

Fatti da nona o decima divengono l’evento clou in un contesto dove la realtà quella vera   è dominata dalla tragedia della 3a guerra mondiale in corso e sempre più vicina e da una declinazione oscura del nostro futuro.

Tutto accade senza che governo e opposizione si distacchino dai principî di guerra e di finanza consacrati dal mainstream, causa prima del dramma in atto.

Manca una coscienza nazionale che definisca un ruolo dignitoso e confacente al paese.

La truffa si avvale anche di una realtà immaginata dai più grazie alle sciocchezze sulle eroine medagliate, sugli scontri sui gender e no, su gossip, sul piglio o le pseudorisse di una politica che non riesce più neppure a guardarsi l’ombelico.

In questa calura che sconsiglia movimenti avventati ma suggerisce riflessioni lento pede, è meglio soffermarsi su notizie trascurate ma strutturanti.

Notizie che come in un giallo di poca trama dovrebbero far scoprire  l’imbroglio anche ai più sprovveduti.

Notizie che vengono fornite in scollegamento fra loro e in posizioni defilate.

È noto che le scelte economiche e finanziarie del paese sono condizionate dai diktat UE.

Si dice che il debito pubblico (2900 mld circa di eu) sia la palla al piede che non soltanto impedisce interventi dispendiosi, ma azioni libere da vincoli imposti.

L’arma di ricatto, il guinzaglio o meglio il collare a strozzo è il famoso spread.

Se si fa come ci pare e non si ubbidisce schizza lo spread e il nostro debito pubblico ci affossa per il rialzo degli interessi.

Fondi internazionali e banche estere dirigono il concerto e ci tengono per la  collottola.

Il paese è come dislocato su una piattaforma cedevole a guida altrui e scende piano piano ma irreversibilmente.

Ovvio che se il debito pubblico fosse tutto nei confini lo spread sarebbe inoffensivo.

Il breve riassunto serve per puntualizzare l’importanza della notizia trascurata che ci ha dato il Corriere della sera 2/8/24 pag 19 (in uno specchietto sinottico) per un pezzo che riguardava tutt’altro.

Lì si rammenta che  il 71, 3% del  debito pubblico (2077 mld di eu) è posseduto da investitori residenti in Italia.

Questa notizia aveva in sè la vera notizia : e cioè che a bloccare l’agibilità economica e finanziaria del paese non erano i 2913 miliardi di euro di debito pubblico, ma il suo 29, 7% (865, 161 mld eu), in mani estere.

Come si sa il risparmio privato italiano, ammonta a circa  5. 350 miliardi di euro, la metà dei quali investiti in immobili.

Vale a dire che sono disponibili 2675 miliardi di euro fra depositi e investimenti in titoli.  3, 5 volte il debito pubblico (865, 161 mld eu) allocato all’estero

Il che significa che l’impiego del risparmio per soli 865 mld di euro (meno di un terzo del disponibile) in investimenti in titoli di debito nazionale renderebbe il paese libero da ogni vincolo.

A questo punto c’è un’altra notizia che non ha avuto reazioni.

Il Sole24ore ci ha informato che del risparmio italiano in liquidi (2675mld eu) soltanto il 16% (428 mld eu) è reimpiegato in Italia.

Vale  a dire che l’84% (2247 mld eu) dei nostri ‘ sudati ‘ risparmi sono trasformati  in dollari, vagano per il mondo e sono un’arma contro di noi.

Veniamo colpiti e fra un po’ affondati  coi cannoni e le pallottole pagate coi nostri soldi.

Si finanziano fondi, banche, una  moneta concorrente e investimenti che paralizzano la libertà di scelta del paese.

Non ci vuole la predisposizione specialistica dei soloni della finanza ma solo conoscenza elementare per comprendere che il collare a strozzo ce lo mettiamo da soli e lo paghiamo col nostro denaro, mentre la politica nazionale governante e oppositiva è complice attiva di un delitto di dimensioni ciclopiche contro il paese o meglio contro ciascuno di noi e contro chi verrà dopo di noi.

Ci stanno consapevolmente trascinando in un baratro senza ritorno, spese a nostro carico. Come i cinesi che fanno pagare il prezzo del proiettile alla famiglia del condannato.

Tutto questo accade mentre i media contribuiscono fattivamente, o da utili idioti o da complici consapevoli, e inondano il contesto con pseudo notizie fatte diventare casi da prima pagina  e che gli webeti rimbalzano e ampificano.

E una storia vecchia che si ripete.

Tranne poi, come è accaduto, trovarsi fra le scatole le stesse facce di tolla pronte a risollevarci dalla caduta rovinosa da loro provocata e perpetuare il balletto delle beffe. Sempre che al tempo si sia salvato un palcoscenico praticabile.