di ALLEGRA CORRENTE FORNONI
A Qindao città cinese di 11 milioni di abitanti, sono stati rilevati 12 casi di positività a Covid-19. La soluzione è stata di disporre tamponi molecolari a tutti i residenti della città per evitare il diffondersi del contagio.La maxi operazione si è risolta in soli 5 giorni. Queste le misure cinesi per evitare nuovi focolai, queste le misure per abbattere il virus in pochi giorni. Il governo italiano parla di ‘misure restrittive’di ‘coprifuoco’,di tavoli da 6 ,di visite ai familiari non coabitanti indossando le mascherine.Un elenco complicato e un po’ da capogiro di prescrizioni che appaiono talvolta cervellotiche o piu’ semplicemente inutili.Dal governo nessuna disposizione sul concreto tracciamento, screening e arginamento del contagio. Non sembra possibile che avendo dinanzi l’esempio cinese , rivelatosi risolutivo non se ne segua l’esempio . La seconda ondata che molti millantavano a sproposito per quest’estate è in atto adesso e non si assiste a misure veramente efficaci per arginarla.Da bravi italiani aspettiamo il peggio per poterci poi mettere un cerotto .
La falla del sistema italiano sta nell’attività di screening, che è ad essere generosi ,caotica. Prenotare un tampone, anche a pagamento, risulta per lo piu’ impossibile e i tempi di attesa sono minimo a 14 giorni.Certuni non fanno tamponi a chi ha sintomi, altri esclusivamente a chi ha sintomi, nessuno obbliga il tampone o di stare in isolamento domiciliare a chi è venuto in contatto con positivi.Ci si affida alla coscienza collettiva. Coscienza collettiva sulla cui efficace esistenza e’ piu’ che lecito nutrire dubbi corposi.
La soluzione c’è, come si e’ visto ne’ e’ particolarmente astrusa
.Ma pare che nessuno voglia prendersi la briga di metterla in atto.
Abbiamo saputo dal quel poco di giornalismo d’inchiesta che ancora resiste in Italia, che durante la pandemia c’è chi si è arricchito molto.Non mi riferisco a Bezos con il suo Amazon, ma alle aziende farmaceutiche che hanno riconvertito la produzione a tamponi, delle aziende ospedaliere private che offrono il servizio del tampone a pagamento, di tutte le aziende che si sono ritrovate a sfornare mascherine e camici di sicurezza.
Ma anche se pensassimo che il fare soldi sulla salute pubblica sia una cosa buona e giusta ,che sia positivo, almeno si trasformi questo positivo in qualcosa di concretamente e visibilmente utile.Si crei un sistema mirato e organizzato che punti a tracciare tutta la popolazione italiana.Avremmo il vantaggio indotto di creare posti di lavoro, di formare persone in grado di fare tamponi ,per poi dispiegare tutto quanto sul campo. Operazione che richiede dal suo avvio ,il tempo massimo di una settimana. Dalla settimana successiva si potrebbe disporre in ogni città, in ogni azienda ospedaliera privata e non, un sistema di tracciamento per il quale obbligatoriamente tutta la popolazione sarebbe sottoposta a screening. Si arricchirebbe sia chi somministra i tamponi, sia le aziende di riferimento, sia la popolazione intera, che evitando un nuovo lockdown, potrebbe continuare la vita di sempre, salvo i positivi e le relative quarantene. Se questa misura ,la sola veramnte efficace come si e ‘ dimostrato ,non viene neppure immaginata ,non pare possibile che sia dovuto soltanto a incultura e insipienza . Qui si aprirebbe un altro capitolo, sul quale davvero non mi sento di intervenire.