Michele Crudelini su Byoblu
Torna l’ombra di Mario Draghi. Direttamente dal Gruppo dei 30, un’organizzazione di banchieri e accademici istituita dalla Fondazione Rockfeller, l’ex Presidente della BCE ha pubblicato un report che, secondo l’autore, indica la strada per uscire dall’attuale crisi economica.
Draghi dice basta alle sovvenzioni alle imprese
Mario Draghi lancia un monito: le sovvenzioni a fondo perduto alle imprese non sono sostenibili nel lungo periodo. Le banche centrali e i Governi di tutto il mondo stanno infatti stampando moneta, chi più chi meno, per tentare di supportare le aziende costrette alla chiusura e la conseguente mancanza di fatturato. Scelta che è stata approvata perfino da Christine Lagarde, attuale Presidente della BCE, che aveva addirittura affermato l’impossibilità di insolvenza per le banche centrali, nonché la possibilità di stampare denaro all’infinito.
Draghi però non è dello stesso avviso e sostiene che non ci potranno essere soldi per tutti. La soluzione proposta nel report è quindi una e cioè selezionare le aziende da supportare, abbandonando programmi di aiuto a largo spettro. E le imprese saranno selezionate in base ad una garanzia di produttività nel futuro.
In pratica Draghi sta delineando un nuovo sistema basato su quello che può essere definito come darwinismo economico. Ovvero una selezione naturale delle aziende che riusciranno a sopravvivere nel mondo post Covid, mentre tutte le altre dovranno essere abbandonate a loro stesse e al fallimento.
Togliere soldi all’economia reale per darli alla finanza
Il report di Draghi sta quindi delineando un mondo dove le piccole attività e le imprese a conduzioni famigliare non potranno esistere, lasciando così spazio solo alle grandi catene. Dal cinema alla ristorazione, dal teatro al benessere, centinaia di migliaia di imprese dovrebbero essere quindi cancellate, gettando sul lastrico tutte le famiglie che grazie a queste attività potevano sopravvivere.
La terapia Draghi non finisce però qui. Perché se da una parte le attività cosiddette improduttive non meritano assistenza, dall’altra si prospetta supporto pressoché illimitato ad un altro settore. Secondo l’ex Presidente della BCE occorre “prevenire danni collaterali attraverso un irrobustimento del sistema finanziario”. Che tradotto significa pioggia di soldi per banche e speculatori. Insomma tutti coloro che possono alimentare il sistema finanziario con investimenti ad alto tasso di rischio.
Si tratta quindi del classico gioco delle tre carte, per cui si sottraggono soldi ad un settore, quello dell’economia reale, per farli defluire in un altro, quello dell’economia finanziaria. Guarda caso il settore per cui Draghi ha lavorato per quasi tutta la sua carriera. C’è infine un altro aspetto inquietante di questo report, ovvero il carattere di urgenza e necessità che queste misure assumono all’interno del documento. Sembra quindi di rileggere quel “Fate presto” scritto nel 2011 su Il Sole 24 Ore che fu il preludio dell’insediamento di Mario Monti a palazzo Chigi. Questo report potrebbe quindi essere il cavallo di Troia di Draghi per diventare Primo Ministro italiano?